Statement WaS

Weight and Sea

Una nave da crociera è una contraddizione. Galleggiante. 
Durante la navigazione, una crociera è una struttura tendenzialmente autarchica e impermeabile, inserita in un sistema di per sé aperto e liquido, come quello dei trasporti marittimi. Questa autosufficienza provvisoria e labile viene meno ogni qual volta la nave attracca in porto, dove ingurgita nel suo ventre enorme combustibile, materie prime e persone. 
Sono nato e cresciuto al mare e le crociere le vedevo tutte le sere all’orizzonte, venivano da Levante. Non mi sono mai risultate simpatiche. Preferivo le lampare.
Ci ho messo 30 anni a vedere e fotografare una nave da crociera dall’interno. Era enorme. Lucida. L’anno dopo, ho visto la sua gemella. Era sdraiata a tribordo, come una balena spiaggiata, e c’era uno sciame di minuscole imbarcazioni che le ronzavano intorno. La notte, le avresti dette lampare. 
La terza volta che ho visto una crociera da vicino ho realizzato queste fotografie. Con una normalissima e datata point and shoot, come se fossi uscito dagli Anni Ottanta di Love Boat. Mi interessava capire quale fosse il ruolo del cibo in un ecosistema del genere e come questo venisse stoccato, conservato, cucinato, servito e infine consumato. O sprecato.
Dicunt che il passeggero medio di una crociera ingrassi di una libbra al giorno (un po’ meno di mezzo chilo). Diffido molto della Statistica. Di sicuro, su una crociera puoi mangiare (quasi) sempre e (quasi) di tutto. All you can eat è il mantra del crocerista medio: prima colazione a buffet, pizza on the go, brunch e cooking show, degustazione di olio e cioccolato, thé delle cinque e aperitivo sul ponte. Oltre al pranzo e alla cena, a doppio servizio. 
Il modello proprio della società dei consumi trova, durante la crociera, una sua perfetta realizzazione: cibo non più come nutrimento, ma come intrattenimento. 
Cibo non come fattore di aggregazione sociale, ma come antidoto alla noia della navigazione.
Cibo non come energia per la vita, ma come materia per obnubilare i sensi.

Insomma, una cosa divertente che non farò mai più.

 

(Mar Mediterraneo, 2014)